L’aiuto per smettere di fumare arriva dalle piante

Il 31 maggio si celebra la Giornata Mondiale senza Tabacco, un’iniziativa voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che vuole essere un importante momento di riflessione sull’impatto nocivo del fumo sulla salute.

no tabacco

In Europa, dove il fumo è responsabile della morte di 1,6 milioni di persone l’anno, una recente indagine ha indicato che quasi il 30% dei giovani fuma e che le ragazze fumano più delle donne. Questo perché i giovani inoltre sono particolarmente suscettibili alle pubblicità dei produttori di sigarette: l’industria del tabacco ha infatti ben compreso e sfruttato l’enorme influenza che il mondo della moda e del cinema esercita sul pubblico. Il product placement (collocamento pianificato di marche/prodotti) è un metodo economico per ottenere riconoscimento a livello nazionale, per potenziare l’immagine aziendale e per procurarsi opportunità promozionali attraverso alcuni dei film e dei programmi televisivi più famosi.

In Italia, insieme al Ministero della Salute, già attivamente impegnato in una vasta campagna anti-fumo, la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e la Camera Nazionale della Moda si sono uniti per sensibilizzare i fumatori a smettere o rispettare la libertà dei non fumatori e per incrementare le conoscenze di tutti i cittadini, fumatori e non, sui rischi per la salute legati a questa cattiva abitudine.

Ci sono poi interessanti novità dal mondo della medicina. Sara Trussardo, farmacologa presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, si è aggiudicata la seconda edizione del Premio Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca sul fumo, sul tema della citisina, il più recente ingresso fra i farmaci utilizzati per aiutare la disassuefazione dal tabacco. Il riconoscimento è stato conferito in occasione del XV Congresso nazionale SITAB (Società Italiana di Tabaccologia) a Napoli.

Derivata da una pianta (Citisus laburnum), la citisina ha un costo ridotto e, come dimostra il lavoro della farmacologa, una buona efficacia al prezzo di effetti collaterali molto contenuti.

La citisina agisce come agonista parziale della nicotina, con un meccanismo simile a quello di un altro farmaco antifumo, la vareniclina. In pratica, agisce sui recettori cerebrali della nicotina, “ingannandoli”, e aiutando a mitigare gli effetti dell’astinenza quando si smette di fumare e facilitando l’abbandono graduale delle sigarette.

La pianta dalla quale deriva la citisina è conosciuta anche come maggiociondolo, per i grandi fiori penduli gialli che compaiono nel mese di maggio. Nonostante sia magnifica alla vista, nei centri antiveleni viene citata fra le piante a cui prestare attenzione perché tossica se ingerita.
citisina

Curiosità…

La citisina che se ne ricavava già nel XIX secolo veniva usata per produrre medicamenti e sciroppi contro una vasta gamma di malanni, dalla tosse alla stitichezza. È dagli anni Sessanta, invece, che soprattutto nei paesi dell’Europa dell’est, si è iniziato a studiarla nel contrasto al tabagismo. Tutto sarebbe partito dall’esperienza dei soldati russi che durante la Seconda guerra mondiale, non disponendo di tabacco, fumavano foglie di maggiociondolo. Così, sono stati avviati i primi studi sulla citisina, sono arrivate conferme importanti e, da alcuni anni, il suo utilizzo si sta diffondendo anche in Europa occidentale.