Canederli alla segale

I canederli, preparati nelle zone dell’area danubiana-alpina, sono considerati un primo piatto. Possiamo trovarli di diversi “gusti” ma la base è sempre di pane raffermo; nella variante ebraica sono preparati con il pane azzimo e in Germania possono essere mangiati anche in versione dolce.

Nella versione che conosciamo preparata nelle regioni del nord Italia, il pane raffermo tagliato a cubetti, prima viene lasciato ammorbidire nel latte, poi lavorato con uova e farina e insaporito con speck, formaggio ed erbette. Successivamente i canederli vengono cotti nel brodo e golosamente ripassati in padella con burro fuso e, in Trentino, con le erbette di montagna profumate.

Comunque sia, i canederli rientrano tra le ricette di cucina povera e di riciclo del cibo avanzato, e spesso accompagnano verdure ripassate in padella o piatti più robusti come il gulasch.

Canederli alla segale_monica mIngredienti
(dosi per 2 persone)
500 g di pane raffermo alla segale
250 mL di latte di capra trentino
150 g di speck marchio Qualità Trentino
75 g di farina di farro
50 g di TrentinGrana
50 g di burro di capra
50 g di Stelvio DOP
1 uovo grande
prezzemolo + salvia + aglio in polvere q.b.
brodo di carne già caldo
100 g di cavolo cappuccio
olio evo del Garda trentino q.b.
aceto di sidro di mele trentine

Procedimento
Tagliare il pane in cubetti e lasciarlo ammorbidire in una ciotola con il latte.

Nel frattempo lavare, mondare e tagliare a chiffon il cavolo cappuccio e farlo stufare in casseruola con poca acqua, poco olio evo del Garda e a metà cottura una sfumata con l’aceto di sidro di mele.

Tagliare lo speck a listarelle e aggiungerne circa la metà al cavolo cappuccio per pochi minuti, giusto il tempo di prendere il profumo e il sapore del salume.

Trasferire il pane ammorbidito col latte in una ciotola più capiente, aggiungere lo speck rimanente, gli aromi, il TrentinGrana, l’uovo e iniziare a impastare, aiutandosi un po’ per volta con la farina di farro.

Creare delle polpette, inserendo al loro interno un dadino di Stelvio DOP, e cuocere i canederli nel brodo portato in ebollizione per 15-20 minuti. Scolare e ripassare i canederli in padella dove è stato fatto fondere il burro di capra a fuoco dolce. Servire i canederli spolverati di TrentinGrana con il cavolo cappuccio allo speck.

Autore: Monica Martino
Blog: Esperimenti in cucina – Una biologa ai fornelli