Caldo: pesce fonte di idratazione, ma occhio a temperature. App e consigli salva spesa

L’associazione chiede che venga indicata da commercianti e ristoratori la data di cattura del prodotto ittico #iocimettoladata 

Con pesci, molluschi e crostacei in estate si fa il pieno di idratazione perché contengono tra il 60-80% di acqua. Ma il caldo può essere nemico di questo alimento perché ne accelera il deperimento, in virtù anche di uno shock termico che avviene dal momento che i pesci vengono tolti dalle acque fresche e profonde del mare e portati a terra dove ci sono temperature elevate.

pesce mixPer 2 italiani su 3, secondo una indagine FedAgriPesca Confcooperative, i dubbi sulla freschezza di quello che si acquista frenano il consumo. Secondo l’associazione poche semplici regole possono aiutare a salvare la spesa. Acquistare in negozi di fiducia, preferire prodotto non lavorato, per evitare che spezie e salse possano coprire odori poco gradevoli. Il pesce intero meglio dello sfilettato, dall’occhio alle branchie, il pesce, infatti, fa capire molto sulla freschezza delle sue carni. Disco verde, quindi, a carni sode, occhio brillante, squame ben aderenti al corpo e branchie rosse. E se occhi e olfatto non dovessero bastare, in soccorso arriva l’app Che pesce sono? Disponibile gratuitamente su Play store e App store, l’applicazione messa a punto dall’associazione, consente di avere a portata di telefono, indicazioni in merito a stagionalità, denominazione scientifica e commerciale, taglia minima commercializzabile, metodi di pesca, caratteristiche morfologiche e qualità nutrizionali. Per tutelare i consumatori meno esperti l’app consente attraverso semplici domande a cui deve rispondere l’utente, di dare un nome e fare l’identikit della specie che si ha di fronte.

“Fornire ai consumatori tutti gli strumenti per acquistare in sicurezza è fondamentale, ma occorrerebbe far di più e prevedere finalmente che venditori e ristoratori rendano visibile la data di cattura del prodotto. Il 75% degli italiani, secondo una nostra indagine, vorrebbe sapere quando è stato pescato il prodotto che mangeranno. Ad oggi purtroppo questa è una informazione che viene fornita dal pescatore ma si perde lungo la filiera”, afferma FedAgriPesca.

Articolo a cura di Alessandra Fabri
Ufficio stampa Confcooperative