Dott.ssa Anastasia Grimaldi: ma a Carnevale il fritto vale?

Il cibo fritto è cancerogeno. Anche se lo mangio una volta all’anno?

Come friggiamo? Con che cosa? Sappiamo cos’è il punto di fumo?

fritto_snoopyCiò che fa male del cibo fritto è un’aldeide: l’acroleina molecola tossica, irritante e dannosa per il fegato. Una molecola che si forma durante la frittura per degradazione dell’olio, che si ossida e si decompone se scaldato oltre il suo punto di fumo, ovvero la temperatura alla quale un olio visivamente comincia a “fumare” liberando aldeidi e altre sostanze tossiche.

Inutile girarci intorno: il fritto di certo non è salutare, e ne va assolutamente limitato il consumo, ma demonizzarlo per partito preso, mi pare eccessivo, soprattutto se riusciamo ad evitare i fritti industriali e quelli dei fast food che sono il vero pericolo per la salute.

Impariamo a seguire alcune buone norme per una saltuaria e corretta frittura domestica.

Primo step: COME FARE UN BUON FRITTO.

Alcuni consigli secondo le Linee Guida del Ministero della Sanità.

  1. Usare un olio adatto, un MONOINSATURO (olio di oliva o d’arachide) che ha un elevato punto di fumo, ovvero che si degrada ad un’alta temperatura superiore ai 180°C.
  1. Preparare correttamente il cibo da friggere, togliendo l’eccesso di acqua e aggiungendo sale e spezie dopo la frittura.
  1. Controllare la temperatura di frittura, regolando la fiamma né troppo bassa né troppo alta per una coloritura finale dorata del cibo fritto.
  1. Scolare accuratamente l’eccesso di olio.
  2. Durante la frittura non rabboccare l’olio nuovo con quello già usato, lo facciamo solo deteriorare prima!

6. L’olio si usa una sola volta, non si ricicla.

  • Possiamo quindi sdoganare il fritto a Carnevale?

Fare terrorismo psicologico demonizzando ora il fritto ora un altro alimento è la moda del momento, ma non ha mai aiutato nessuno a scegliere in modo corretto. La consapevolezza sì. Forse invece di demonizzare i cibi dovremmo imparare a chiederci da dove arrivano certe notizie. Imparare a scegliere di chi fidarci. Imparare ad essere più critici e consapevoli senza lasciarci condizionare. Essere più responsabili dei nostri acquisti e di quello che cuciniamo, che mettiamo in tavola e nella pancia. E quando si tratta di informarsi correttamente in tema di cibo, affidarci a professionisti invece di seguire l’onda modaiola o la dieta del momento.

  • Andreste mai dal fruttivendolo a comprarvi una medicina?

Però vi fidate ciecamente della vicina che vi ha detto che se prendete lo zenzero tutte le mattine riuscirete a dimagrire di 5 kg. Per dire.

Non esistono alimenti miracolosi, anche se è quello che vorreste sentirvi dire, sarebbe più comodo crederci, ma smettiamola di credere al primo venuto. Il segreto del benessere è una dieta equilibrata sana e variata.

  • Esistono studi scientifici che attestano che la frittura sia cancerogena?

Al momento esistono solo correlazioni tra l’abuso del consumo di cibi fritti del fast food con l’aumento del rischio dei tumori al colon. Il resto sono solo ipotesi.

E sono anche un po’ stufa di leggere e sentire tutto e il contrario di tutto in fatto di cibo, lo ammetto. Dall’oggi al domani tutti improvvisamente maestri e tuttologi. Invece diciamocelo, l’allarmismo ingiustificato non ci aiuta, crea solo paura e confusione. Una ricerca attenta delle informazioni può essere anche molto faticosa: richiede tempo, energia e volontà. Come un’attenta consapevolezza delle nostre scelte alimentari e so bene che non va di moda e non è neppure facile, però è utile. Ed è un cammino, che ciascuno deve scegliere per sé, nessuno può farlo al posto nostro e soprattutto nessuno ha la verità in tasca.

Il benessere è equilibrio ed è soggettivo.

Il nostro corpo è in un eterno equilibrio, abituato dai suoi albori a fronteggiare molecole ostili e ad adattarsi per sopravvivere: l’adattamento è il fondamento della biologia.

Mia nonna è morta contenta alla veneranda età di 97 anni e tutti gli anni a Carnevale ha mangiato le bugie ripiene e le zeppole fritte.

E poi sia chiaro ognuno può scegliere a chi credere e di chi fidarsi, ci mancherebbe, ma se ci ostiniamo ad andare dal fruttivendolo per comprarci le medicine… magari facciamocela qualche domanda.

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Anastasia Grimaldi
Blog: Any Secret