Sciroppo di rose

Lo Sciroppo di rose è una ricetta amarcord, di quelle che ci portano al di fuori di ogni tempo e che per me ha un filo d’argento che mi lega alla famiglia di origine.

Lo Sciroppo di rose non sembra una cosa da giovani eppure, da bambina, quando andavo nella casa dei nonni materni, era la bevanda ricorrente (l’alternativa era lo sciroppo di amarena) che mi accompagnava tutto l’anno e che nonno e, in seguito, zii, mi offrivano sempre perché: Bevi, che rinfresca!

Intendendo con quel rinfresca sia che alleviava dal caldo, in estate, sia che depurava il corpo come un vero toccasana, negli altri periodi! Allora, in tutta sincerità, mi aspettavo soprattutto di mangiare la focaccia con la salvia della zia che era l’altra costante quando mi recavo in visita. Le rose, ovviamente, erano quelle profumatissime e molto spinose del nonno che avevano lo scopo, oltre alla preparazione dello sciroppo, di essere portate a benedire per la festa di Santa Rita, il 22 maggio e poi distribuite alle famiglie del paese che lo desideravano e non si erano potute recare in pellegrinaggio.

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Nel genovesato, soprattutto nell’entroterra, lo sciroppo di rose è sempre stato una bevanda caratteristica tanto da diventare un Presidio Slow Food. Le rose devono avere alcune caratteristiche: essere biologiche, quindi non devono essere trattate con additivi chimici e antiparassitari, e avere un forte profumo e questa è una caratteristica dei fiori dei vecchi giardini, le rose antiche. Le varietà utilizzate sono principalmente la Gallica e la Muscosa, fiori con molti petali e un bel colore deciso e vivace!

La raccolta dei fiori dovrebbe avvenire all’alba o, comunque, prima che siano inondate dal sole e andrebbe asportata l’”unghia bianca” ovvero la parte alla base dei petali.

Ingredienti

Petali di rose profumate biologiche, 250 grammi
Zucchero semolato, 1200 grammi
Limone, il succo di uno
Acqua di fonte o senza cloro, un litro

Procedimento

Controllare che i petali siano sani e privi di impurità. Con le mani, o con l’ausilio delle forbici, asportare la parte bianca.

Porre i petali in un contenitore di vetro o di porcellana che si possa chiudere e versare sopra l’acqua portata a bollore.

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Chiudere il coperchio e far macerare in luogo fresco al buio per circa un giorno intero.

Scolare i petali e strizzarli molto bene, facendo uscire tutto il liquido.

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Travasare l’acqua di rose ottenuta in una pentola, aggiungere lo zucchero e portare a leggero bollore.

Mescolando per fare sciogliere lo zucchero.

Laciare sobbollire per circa 20 minuti.

Unire il succo del limone filtrato e proseguire la cottura sempre a fuoco basso per altri 10 minuti.

Fare raffreddare nella pentola, filtrare e imbottigliare chiudendo ermeticamente le bottiglie, preferibilmente di vetro.

Si beve diluito con acqua fresca.

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La ricetta è stata realizzata da Francesca Vassallo, autrice del blog La maggiorana persa.