Pane alle patate “Ajavdè” con miele di castagno

Non finisco mai di stupirmi di quanto siano generose le patate in cucina.

Lesse, al vapore, fritte, intere, schiacciate, si offrono a noi così come sono e si dispongono ad essere trasformate nei piatti più amati e golosi. Gateau di patate, patatine fritte, patate duchessa, gnocchi di patate…solo per fare alcuni esempi.

Ma la meravigliosa versatilità di questi doni della terra, si traduce anche nella possibilità di utilizzarle per creare pani che, grazie ad essi, diventano ancor più nutrienti, soffici, appaganti per il palato, buonissimi da soli, deliziosi se accompagnati con salumi o formaggi.

Per realizzare questo PANE ALLE PATATE CON MIELE DI CASTAGNO, ho usato le patate bianche della Cooperativa di Comunità AJAVDÈ, inserita nel progetto QUI DA NOI.

AJAVDÈ, espressione dialettale abruzzese che significa “Voglio proprio vedere (se ci riesci)”, a rimarcare la sfida che sta alla base della sua fondazione, ha sede a Pizzoferrato, nella provincia di Chieti, su un affioramento roccioso dei Monti Pizzi.

Nata nel 2016, la Cooperativa di Comunità AJAVDÈ è stata voluta per offrire un’opportunità a “tutta la gente che il proprio territorio lo vive tutti i giorni.”

Le patate bianche che ho utilizzato in questa ricetta, come indica il produttore sono “dalla polpa farinosa e ricca di amido, impiegate per ricette in cui la patata va schiacciata. Viene principalmente utilizzata per realizzare ottimi impasti garantendo un risultato soffice e leggero come il purè, gli gnocchi, le crocchette e gli sformati.”

Mi sono divertita -e deliziata- nel preparare un pane alle patate bianche accarezzato dalla ricchezza regressiva del latte e dalla nota aromatica e persistente di un eccellente miele di castagno.

Il profumo che ha invaso la mia cucina ve lo lascio immaginare…

Il PANE ALLE PATATE CON MIELE DI CASTAGNO, grazie alla lavorazione e alle peculiarità donategli dai suoi ingredienti, si è rivelato soffice, morbido, profumatissimo. La sua consistenza e il suo sottofondo dolce ricordano il pan brioche, mentre la forma attorcigliata gli conferisce una sorta di “effetto sfogliato” che, unito alla ruvidità della crosta cosparsa di semola, regala sensazioni che ho trovato molto piacevoli.

Questo PANE ALLE PATATE CON MIELE DI CASTAGNO (che vi consiglio di consumare tiepido), può essere assaporato a colazione, spalmato con un velo di burro, oppure accompagnato con salumi stagionati dal sapore robusto. Io l’ho provato con una salsiccia di fegato: la delicata dolcezza del pane, portata dalle patate e dal miele, ha contrastato la forza del salume, mentre il sapore robusto seppur gentile del miele ne ha supportato la potenza.

Pronti a preparare il PANE ALLE PATATE CON MIELE DI CASTAGNO?

Pane alle Patate con Miele di Castagno_UbertiIngredienti
(dosi per4 filoncini)
250 grammi di patate bianche della Cooperativa di Comunità AJAVDÈ
110 millilitri di latte intero fresco
14 grammi di lievito di birra fresco
2 cucchiaini colmi di miele di castagno
300 grammi di farina 170W + un po’ per maneggiare l’impasto (il valore “W” indica la “forza” della farina, ovvero la sua adattabilità a lievitazioni più o meno lunghe; 170W identifica una farina adatta a lievitazioni fino a 8 ore circa in condizioni ideali, ovvero ambiente umido con temperatura di 25 – 30°C, riparato da correnti d’aria)
1 cucchiaino scarso di sale fino
Abbondante semola di grano duro

Procedimento
Cuocio le patate a vapore per 20 minuti o fino a quando sono molto tenere. Quando sono ancora calde, le sbuccio e la passo nello schiacciapatate, facendole cadere su una superficie di legno. Lascio raffreddare.

Intiepidisco il latte e vi mescolo il lievito sbriciolato, avendo cura di scioglierlo completamente.

Unisco il miele e mescolo con cura.

Sulla spianatoia con il classico metodo della fontana oppure in planetaria o nell’impastatrice, riunisco la farina setacciata e le patate schiacciate.

Aggiungo la miscela di latte, lievito e miele, quindi impasto per cinque minuti.

Unisco il sale e impasto per altri 5 minuti almeno: devo ottenere un impasto liscio, omogeneo, elastico e molto morbido che tende ad attaccarsi alle dita.

Con le mani infarinate, trasferisco l’impasto un una grande ciotola anch’essa infarinata che poi copro con pellicola da cucina.

Porto a bollore poca acqua, la verso in una ciotola e metto quest’ultima nel forno spento con la luce accesa dove faccio lievitare l’impasto per due ore o fino a quando ha più che raddoppiato il suo volume.

Peso l’impasto e lo suddivido in quattro porzioni identiche (per maneggiarlo agevolmente, visto che è molto morbido, cospargo le mie mani con un po’ di farina).

Autore: Paola “Slelly” Uberti
Blog: SLELLY