QUI DA NOI incontra Imma Cerasuolo a “Campania Experience”

Immacolata Cerasuolo, detta Imma, è una nuotatrice italiana che abbiamo avuto il piacere di conoscere lo scorso dicembre 2017 a Campania Experience: emozioni di altri mondi, la manifestazione legata alle antiche produzioni gastronomiche e all’artigianato di eccellenza della Campania, alla quale ha partecipato anche Fedagri Confcooperative con il progetto QUI DA NOI, per raccontare della cooperazione agricola e agroalimentare italiana di qualità.

Imma è la dimostrazione che con la volontà e l’impegno si possono superare tutte le barriere, anche nello sport. Infatti, nonostante abbia perso l’utilizzo del braccio destro a causa di un brutto incidente in moto, Imma ha continuato a portare a casa ottimi risultati, dimostrando di essere un’atleta molto determinata e piena di risorse, pur essendo dovuta passare necessariamente alla categoria per disabili.

immacerasuolo_medaglia

da www.immacerasuolo.it

Due medaglie d’argento ai mondiali di nuoto per disabili in Argentina (2002), una medaglia d’oro nei 100m farfalla e una d’argento nei 200m misti ai Giochi Paralimpici di Atene (2004). Potevamo non cogliere l’occasione di intervistare una campionessa del genere? È stato semplice rompere il ghiaccio con lei perché Imma, oltre ad essersi dimostrata molto disponibile a fare due chiacchiere con noi, è anche molto simpatica.

Quando è avvenuto il tuo primo approccio con l’acqua? “Ero piuttosto piccola. All’età di sei anni i miei genitori mi mandarono a frequentare dei corsi a causa di un accenno sciolitico. Il nuoto poteva aiutare la mia schiena a correggere questo problema.” Cosa significa per una bambina ritrovarsi così presto nell’agonistica? Hai dovuto fare tanti sacrifici? “Personalmente non ho mai vissuto quel periodo come un sacrificio. A sette anni ho iniziato con le prime gare, e questo voleva dire andare in trasferta con la squadra e magari starsene via un po’ di giorni: ci divertivamo un sacco, eravamo come fratelli!”.

Dopo i tuoi ottimi risultati ad Atene 2004, il CONI ti ha nominata “atleta dell’anno”: cosa hai provato in quel momento? “Ero orgogliosa di me, ovviamente, ma resta pur sempre un premio appeso alla parete, non ti cambia la vita. Vivo con forte emozione quei ricordi ma io oggi faccio tutt’altro… insegno in un istituto tecnico superiore e, vi dirò… mi diverte fare la prof! È un po’ come tornare nella squadra quando nuotavo. I ragazzi sono forti, la loro compagnia è un buon modo per restare sempre attivi.”

Quanto conta la qualità dell’alimentazione nella vita di uno sportivo? “Premetto che fin da piccola sono stata educata a mangiar bene, ma quando fai sport, mangiar sano diventa la normalità per tutti gli atleti. È importante mantenere un’alimentazione varia che garantisca all’organismo un apporto adeguato di tutti i nutrienti indispensabili. Non vi nascondo che io, però, non sono mai riuscita a dire di no alle patatine fritte: anche prima e dopo le gare dovevo mangiarle assolutamente”.

Sei un’amante della cucina tradizionale italiana o ti piace assaggiare anche qualche piatto della cucina internazionale? “Preferisco quella tradizionale… anche se mi diverto a mescolare i sapori quando sono io a dover cucinare. I prodotti che utilizzo, però, li devo conoscere: non mi è mai saltato in mente, ad esempio, di mangiare il gatto quando sono stata in Cina! Preferisco la ‘buona tavola’ italiana.”

A Campania Experience hai avuto modo di conoscere la realtà QUI DA NOI, cosa pensi del progetto di Fedagri Confcooperative? “A chi non piacerebbe mangiare ‘i frutti’ del proprio orto, qualcosa di cui conosci la filiera produttiva? Con QUI DA NOI il mondo della qualità alimentare cooperativa è accessibile a tutti: grazie alla tracciabilità delle cooperative, diventa più semplice localizzare il punto vendita più vicino a casa tua e riscoprire il sapore autentico della tradizione e della stagionalità dei loro prodotti.”