Intervista a Domenico SORASIO: “Certamente questa Festività ha un sapore ben preciso, quello della tradizione”

Abbiamo intervistato Domenico Sorasio, Direttore di Confcooperative Piemonte, per sapere come ama trascorrere il Natale, non solo in termini di affetti e tradizioni, ma ovviamente anche da un punto di vista gastronomico!

tavola_sorasioIn occasione del Natale, preferisce i piatti tradizionali della nostra tradizione gastronomica o ama concedersi qualche nuova ricetta mai provata?

Il Natale è un momento unico perché porta alla mente ricordi, la voglia di riunirsi e di condividere con chi più si ama un momento speciale come questo. Certamente questa Festività ha un sapore ben preciso, quello della tradizione, dei piatti che tutti aspettiamo di vedere arrivare in tavola accolti con grande soddisfazione dagli occhi di tutti, grandi e piccoli compresi. Senza di questi il Natale non sarebbe lo stesso, ma d’altra parte è anche sorprendente e stimolante accogliere sulla tavola sapori nuovi che possano rendere “unico” un momento con un carattere così forte e definito.

Per quanto mi riguarda, dunque, ritengo un ottimo diversivo unire ai sapori “classici” della tradizione un tocco di novità…per sorprendere tutti!

Cucina semplice o elaborata, quale preferisce delle due?

E’ una domanda molto complicata per me essendo da sempre una “buona forchetta”!

Solitamente ciò che più mi colpisce in una pietanza, oltre alla presentazione sobria ma curata, è la sensazione immediata che scatenano i suoi sapori sul palato. Per colpirmi un piatto deve avere un carattere definito, genuino e non troppo elaborato.

Queste caratteristiche penso siano un punto di forza dei piatti semplici che, seppur con pochi ingredienti e lavorazioni non eccessivamente elaborate, riescono a comunicare con chiarezza e immediatezza il loro carattere e la loro storia.

Bisogna poi tenere conto che in una terra come la nostra, ricca di materie prime semplici, ma dai sapori straordinari, basta poco per creare piatti dal sapore sorprendente e unico.

Dunque, in maniera istintiva, tendo a scegliere la cucina semplice, quella con cui sono cresciuto e che ho visto realizzare dalla mia nonna con i prodotti coltivati nei campi, dal nostro orto.

C’è un’usanza, un rito particolare al quale non può rinunciare con l’avvicinarsi del Natale?

Riunire tutta la famiglia e passare del tempo con i miei cari in spensieratezza è tutto ciò che desidero e chiedo al Natale. Allontanare le preoccupazioni quotidiane e concentrarsi solo sul trascorrere momenti di condivisione vera, di armonia e affetto puro.

Parte di questo significa anche attendere la mezzanotte tra chiacchiere e risate e, soprattutto, assistere a una partita di pallacanestro con mio figlio e assaggiare “in anteprima” il risultato della prima infornata di biscotti preparata da mia moglie e mia figlia.

Un augurio alla Cooperazione?

Cooperare significa unire le forze, le energie, le idee dei singoli individui e incanalarle in progetti che in questo modo diventano straordinari, coinvolgenti, forti.

A tutta la Cooperazione auguro di continuare a conservare, anzi, di incrementare i lati che da sempre la rendono una realtà fondamentale per la nostra società, per la vita, per la crescita individuale di tutti i componenti di questo meraviglioso team: l’umiltà, la voglia di crescere, di migliorare e di continuare a fare il meglio per ottenere ancora più grandi soddisfazioni.